Ti chiedi mai quale sia il giusto valore di quello che acquisti direttamente dal contadino? Scommetto di no.
Cerchiamo di capire esattamente quale sia il reale valore dei prodotti presi direttamente dal piccolo artigiano agroalimentare.
Oggi, abituati ad ottenere facilmente e velocemente tutto quello che vogliamo, spesso perdiamo di vista il reale valore delle cose.
Quando acquistiamo al supermercato spesso pensiamo di comprare semplicemente un prodotto ma in realtà ti posso assicurare che non è così.
Un euro, due euro e lo scambio è presto fatto. Basta poco. Ce ne andiamo a casa e iniziamo a cucinare.
Siamo troppo abituati a spendere senza dare il giusto peso all’acquisto e questo si riduce in un inutile paragone economico: ‘Compro questo perché costa meno di quest’altro’.
Più o meno è questo quello che fanno tanti. Come dici? E’ capitato anche a te?
Tranquillizzati! Non ti biasimo se ti è successa la stessa cosa. Come potrei… In fondo nessuno si è mai preso la briga di spiegare certe cose, ma ehi, ci sono qui io e anche questo fa parte del mio lavoro.
Come si definisce il prezzo di un prodotto?
Quando acquisti una scatola di fagioli ad esempio, quello che paghi, lo paghi per la confezione, per il trasporto, per lo stoccaggio (ovvero il magazzino in cui viene stipato), per la pubblicità che vedi in tv o sui giornali. Per intenderci, la scatola di fagioli non è soltanto ‘fagioli’.
Paghi per il prodotto e per tutto quello che è costata la sua filiera produttiva. Quante cose, vero? Lo avresti mai pensato? Sono sicuro di no.
Ora, immagina di pagare pochi euro un prodotto che trovi al supermercato di cui vedi la pubblicità in televisione. Se pensi che i tuoi 2 euro stanno comprando un’intera filiera produttiva, la pubblicità che vedi, la confezione, il magazzino, ecc… avresti forse il coraggio di dire che in quella scatola di fagioli ci sia un buon prodotto? Credo di no.
Pensiamo ad un’altra cosa poi… la catena di produzione, segue procedimenti per la produzione di massa in cui i costi di produzione si abbattono in teoria.
Avresti quindi il coraggio di dire che quello che potrebbe arrivare sulla tua tavola sia altrettanto buono e genuino? Salubre? Gustoso?
Per stare nella logica del profitto, concorderai con me che si devono fare certe scelte purtroppo.
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Immagina di acquistare in campagna. Cosa succede?
Ti stai recando in campagna per acquistare i tuoi fagioli.
Mentre arrivi, il tuo fornitore di fiducia, ti accoglie a braccia aperte. Lo vedi salire di corsa dal campo, avvolto nella sua camicia a scacchi, non la pelle arsa dal sole.
Insieme a lui giusto tre o quattro operai che gli danno una mano.
Pensa ora a quelle persone che faticano tutto il giorno in campagna, con la bella e la cattiva stagione, con il meteo avverso o a favore.
Immagina che si trovano a fare i conti con gli imprevisti di giornata, tipo un trattore che si rompe o magari una storta che rimediata appoggiando male un piede su una zolla.
Guarda quelle persone che coltivano e preparano con cura quei frutti che arrivano dalla terra, a volte generosa, a volte avida ma nonostante ciò, quello che alla fine acquisti è ciò che quello stesso campo ha da offrirti.
Sai esattamente che il tuo cibo arriva da li. Nel bene o nel male.
Quando acquisti in campagna acquisti tutto questo
Magari le confezioni dei contadini da cui acquisti di solito non sono colorate come quelle degli scaffali del centro commerciale, a volte forse le etichette sono anche un po’ storte, ma va bene così.
Chi le produce, non segue un processo industriale, segue un processo artigianale.
Quando ti rechi dall’agricoltore di fiducia quindi non compri semplicemente un prodotto, ma compri esattamente la storia del prodotto: la stagione propizia e generosa o la stagione nefasta e avida; compri il trattore che si rompe o l’operaio che si sloga la caviglia, compri i fagioli buoni che metti in tavola, ma senza accorgerti compri anche gli stessi fagioli mai nati poiché durante la stagione non è piovuto abbastanza.
Capisci quello che ti voglio dire? Il piccolo produttore, dentro il prezzo del suo ‘pacchettino di legumi’, deve inserire tutta una serie di costi diretti o indiretti che deve sostenere.
E’ possibile e anzi, quasi certo, che il piccolo artigiano costi di più. Ma tuttavia questo è un grosso bene! Per quale motivo? Semplice: per soddisfare la richiesta, il produttore potrebbe acquistare la materia prima di importazione che arriva da chissà dove.
Tonnellate di prodotto, montagne di prodotto a basso costo. Ma nessun problema, non lo fa.
Ha una sua etica del lavoro, a differenza di tanti pastifici industriali ad esempio che pur di esportare milioni di pacchi in tutto il mondo, raccattano materia prima ovunque costi poco.
Se ti dico che acquistare dal contadino costa di più, prendila come una fortuna. E’ un bene. Significa sicuramente che quello che metterai in tavola non farà giri strani prima di arrivare.
Chi ci guadagna? Semplice, tu, in salute e in gusto, rispettando il tuo corpo e soddisfacendo palato.