Bianchello e Battaglia del Metauro: come un vino cambiò la storia dell'Occidente nei secoli a venire fino ad oggi
Settembre, ottobre, sono i mesi autunnali in cui nelle campagne di tutta Italia, si vive la magia della vendemmia.
Per una bizzarro processo alchemico generato dall'abbraccio di zuccheri, batteri, gas come l'ossigeno, ecco che viene generato l'ambito 'succo d'uva', dal colore giallo dorato per l'uva bianca, o scuro come il sangue rappreso per l'uva nera.
Non posso fare a meno quindi di raccontarti una storia che affonda le proprie origini nella notte dei tempi, quando Roma stava affermando il proprio predominio su tutta l'area del mediterraneo.
In questa storia il protagonista è proprio lui, il vino, o meglio ancora il Bianchello del Metauro, vino da uve autoctone che si coltivano proprio in questi posti.
'Che ha di così straordinario questa storia?' ti starai chiedendo...
Ebbene, secondo quanto ci racconta lo storico romano Tacito, questo vino ebbe il magico potere di cambiare il corso dei secoli a venire.
Come? Vieni che te lo racconto...
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Cosa accadde nel 207 a.C.?
In quell'anno imperversava già da tempo la Seconda Guerra Punica, il conflitto più importante (secondo gli storici) che si svolse nell'antichità, per numero di vittime, popolazioni coinvolte e città distrutte, nonché per gli effetti che questo provocò riguardo gli equilibri geopolitici.
Romani e Cartaginesi, le maggiori potenze nel Mediterraneo, si contendevano il dominio sul mondo allora conosciuto e dopo la sconfitta subita nel Primo conflitto, i Cartaginesi intrapresero questa nuova impresa militare allo scopo di recuperare il terreno perso nei confronti di Roma.
Senza scendere nei dettagli del conflitto e per parlare molto semplicemente, in quel preciso momento di cui vi sto parlando, l'esercito Cartaginese era diviso in due parti: la prima, guidata dal famoso condottiero Annibale, stava risalendo la penisola Italica, mentre la seconda, guidata dal 'di lui' fratello Asdrubale, scendeva da nord.
L'obiettivo era quello di riunificare i due eserciti per crearne uno ben più temibile e compatto.
Roma non poteva permettere che ciò accadesse poiché sarebbe stata la fine: era necessario intercettare Asdrubale.
Ecco quindi che il console Livio Salinatore e il console Claudio Nerone, compattarono le schiere dei loro uomini per intercettare Asdrubale che stava muovendo verso Fano e una volta raggiunto questo avamposto sarebbe stato più semplice raggiungere il celebre fratello che in quel momento si trovava nei pressi di Canosa, nelle Puglie.
Come il nostro vino permise ai Romani di vincere la battaglia
Qui la testimonianza è autorevole, ovvero lo storico Tacito che raccontò di questo sanguinoso evento.
Nelle sue cronache viene raccontato che l'esercito capeggiato da Nerone e Salinatore intercettò ben presto Asdrubale nell'entroterra di Fano, guarda caso a un tiro di schioppo da qui, nella fascia che scende da Fermignano fino ad arrivare a Piagge, passando per Montebello e Villanova di Montemaggiore.
Proprio lungo la vallata percorsa dal fiume Metauro, tra Montebello e Piagge, oggi comune di Terre Roveresche, si tenne l'epico scontro che mise fine alla vita di Asdrubale ed al suo tentativo di ricongiungersi con il fratello Annibale.
Tacito ci racconta un singolare episodio: la sconfitta subita dai cartaginesi per mano dei romani, oltre all'abilità di questi ultimi, è stata favorita dai postumi della sbronza che i Cartaginesi si erano presi la sera prima per il troppo vino, lo stesso vino da uve Biancame che oggi noi conosciamo con il nome di Bianchello DOC.
Impossibilitati e con grossi impedimenti alla battaglia, gli invasori dovettero soccombere sotto il tagliente ferro dei Romani.
Un'episodio, un dettaglio che si rivelò fondamentale per le sorti del continente perfino nei secoli a venire: una specie di Effetto Farfalla che ha provocato grossi contraccolpi.
Ecco il motivo per cui ti dico che questo vino, il nostro vino, quello che si produce nelle mie terre, ha cambiato le sorti del mondo.
Cosa sarebbe successo se i cartaginesi non si fossero ubriacati ed Asdrubale fosse riuscito a ricongiungere le sue schiera con quelle del leggendario fratello?
Nessuno può dirlo con certezza, ma fatto sta che gli eventi avrebbero preso sicuramente un'altra piega...
Piccola curiosità: la leggenda narra che i superstiti cartaginesi, fuggirono e si ritirarono sui colli circostanti formando piccoli agglomerati.
Uno di questi si narra che sia Barchi, il cui nome richiama quello del condottiero deceduto sul campo di questa sanguinosa battaglia.
Caratteristiche del Bianchello del Metauro DOC
Ora che ti ho tanto decantato questo vino lascia almeno che te lo presenti.
Il Bianchello del Metauro Doc viene prodotto lungo la vallata creata dall'omonimo fiume, comprendendo i territori di ben 18 comuni, partendo dai monti delle Cesane, arrivando fino al mare Adriatico.
Il Bianchello è un vino giovane e versatile che ben si abbina a cibi delicati come primi piatti, carni bianche, pesce o perché no, con piatti vegetariani o vegani.
Un vino dal sapore secco ma con sentori di fiori bianchi su uno sfondo giallo paglierino con rari riflessi verdi.
Antiche ricette e ingredienti genuini.
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I migliori produttori di Bianchello della Zona
Sono ben 18 le cantine che producono questo delizioso vino.
Tra queste la nostra menzione d'onore va sicuramente alla Cantina Fiorini, quella che ha dato il via alla produzione e alla commercializzazione per il grande mercato, raggiungendo ottimi risultati in fatto di numeri e prestigio.
Altra menzione d'onore va alla Cantina Mariotti che guarda caso sorge proprio in prossimità dei luoghi in cui si è tenuta la battaglia (tanto da ricordarlo anche nei nomi dei vini sulle proprie etichette). Cantina che lavora le uve rimanendo molto ancorata alla tradizione rurale.
Buttando un occhio poi all'innovazione e ad un modo 'giovane' di interpretare questo vino, come non parlare delle cantine Terracruda e Il Conventino?
Questi due produttori, hanno saputo dare una chiave di lettura del tutto personale a questo vino realizzandolo tenendo conto di diverse varianti sul tema, arrivando a proporlo anche nella sua versione 'bollicina' attraverso ottimi Metodo Classico o Ancestrale.
Avresti mai detto che dietro ad un vino di questa caratura si nascondesse tanta storia e tanto vissuto? Pensa a cosa ti porti in tavola ogni volta che stapperai una bottiglia di questo pregiato succo d'uva: non solo vino, ma tanto di più.